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Sei un produttore di Barolo o Barbaresco? Devi assolutamente leggere questo articolo!

By 10 Dicembre 2020Gennaio 20th, 2021No Comments
produttore di vino barolo barbaresco

Ecco perché mi trovo a scrivere questo articolo: perché le cose nel tempo cambiano, i mercati cambiano, l’export cambia, i clienti cambiano ed anche i prezzi del vino o il successo delle cantine cambiano.

Sono solamente mie paranoie oppure si tratta di affermazioni fondate e verosimili? Lascio giudicare a te personalmente presentandoti due articoli pubblicati recentemente su testate molto importanti.

I titoli sono minacciosi:

In calo i prezzi al litro di Barolo e Barbaresco. E il presidente del Consorzio annuncia: “Per tre anni stop all’estensione dei terreni con quei vitigni”

LA STAMPA, 6 agosto 2019 (Clicca qui per il link all’articolo)

Il re dei vini si prende una pausa: tre anni di fermo ai nuovi impianti di Nebbiolo da Barolo.

In flessione i mercati tedesco e inglese.

TARGATOCN.it, 24 luglio 2019 (Clicca qui per il link all’articolo)

Caro produttore di Barolo o Barbaresco, oggi voglio parlarti di qualcosa di veramente importante e che potrebbe cambiare molte visioni rispetto al mondo del vino e alla tua pregiata uva che tanto ami!

Il territorio delle Langhe oggi (2019) è un concentrato incredibile di eccellenze, una di quelle aree d’oro dove chi vi è nato respira fin da piccolo una fortuna che altri invece non si sognano neanche, oppure che si devono sudare amaramente!

Due vini la fanno da padrone: il Barolo e il Barbaresco.
Amati e osannati dalla critica, bevuti nelle tavole degli stellati di tutto il mondo e talvolta venduti a cifre da capogiro.

Facendo un paragone d’oltralpe, è un po’ come essere a Bordeaux.

Tornando a noi, al mondo ci sono pochi vini e aree di produzioni con le opportunità uniche della Langa, quindi possiamo dirlo: sei veramente fortunato! Ma come ben sai la fortuna non è tutto, infatti è solo una base più solida da cui partire, una sicurezza in più diciamo.

Adesso ti invito a fare una riflessione che non ha la minima intenzione di essere aggressiva ma anzi vuole essere uno spunto da cui partire.

Possiamo suddividere, dopo aver studiato e partecipato attivamente da acquirenti ed appassionati che i grandi vini della Langa si dividono in tre principali categorie:

1) I Produttori Super Famosi

Sono conosciuti da tutti, sono in tutte le carte dei vini dei ristoranti blasonati e le enoteche espongono le loro bottiglie in vetrina per far capire che all’interno hanno bottiglie di pregio.

Stiamo parlando di produttori come Gaja e Roagna.

2) I Piccoli Produttori Amati Dagli Intenditori

Ci sono alcuni produttori che fanno vini da scalpore ma che hanno meno occasioni di essere tra i grandissimi del vino.

Non perché il loro prodotto sia di inferiore qualità (questo non sta a noi giudicarlo e ricordati che la qualità è quasi sempre percepita in maniera differente dalle persone, per cui non è un parametro attendibile per il marketing) ma soprattutto perché non hanno avuto le stesse abilità di marketing.

Nonostante questo i loro vini sono amatissimi dagli intenditori che quando sono nei ristoranti vogliono assolutamente provare un’etichetta nuova e ascoltano volentieri i sommelier. E qui ci sono un bel numero di produttori di Barolo o Barbaresco ma la maggioranza, purtroppo, è compresa nella terza categoria.

3) I Seguaci Dell’Export

Molti dei lettori di questo articolo si potranno riconoscere in questa categoria. I nomi Barolo e Barbaresco, si sa, vendono facile oggi.

E allora quando alla fiera di settore passa un importatore di un qualsiasi paese (cinese per esempio) e ti chiede di comprare il 50% della tua produzione annuale accetti praticamente immediatamente. E’ un dato di fatto, molti produttori di Barolo e Barbaresco non sono conosciuti neanche ad Alba (10 km di distanza) perché si concentrano solo sulla produzione finalizzata ad un export massiccio e non sul creare un sistema di vendita efficace in qualsiasi condizione di mercato e periodo storico. Purtroppo la critica non li cita perché non ha neanche il tempo di conoscerle tutte queste cantine e quindi in cantina al privato e più in generale in Italia vendono pochissime bottiglie!

Certo, ora Barolo e Barbaresco sono dei vitigni veramente alto vendenti, da cui si producono vini eccezionali e sicuramente la loro fama resterà tale per molto tempo, ma potrebbe essere che un giorno all’estero questi vini, per un motivo o per l’altro, vedano diminuire drasticamente le vendite.

D’altronde i gusti cambiano, le mode passano e i cicli si alternano.

Ecco solo alcuni dei motivi per cui bisognerebbe approcciare l’export con più cautela e per cui sarebbe cosa buona e giusta investire in una strategia di marketing completa:

  • la concorrenza crescente di vini di altissimo livello prodotti nel resto del mondo (Cile, California Napa Valley, Australia, ecc…)
  • la concorrenza della moda naturalistica e sempre più salutare che farà bere sempre meno in termini di quantità e sempre più biodinamico
  • oppure ancora la concorrenza delle birre artigianali e di tutti i distillati

Moltissime cantine di Barolo e Barbaresco vivono di questi due nomi che rappresentano e del loro potere sul mercato, ma non della forza della loro singola realtà o di un brand solido che hanno costruito.

In altre parole il successo che hanno oggi non è sotto il loro diretto controllo e da un momento all’altro potrebbe modificarsi.

A mio parere non vale la pena rischiare di vanificare gli attuali risultati raggiunti.

La cosa giusta da fare è avere la lungimiranza di proteggere le conquiste fatte assicurandole attraverso corretti investimenti di marketing.

Se questo passaggio che hai appena letto ti ha fatto riflettere e ti ha scaturito nuovi pensieri allora ho colto nel segno.

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Ricorda sempre: la tua azienda oggi si trova in un’area fortunata, ma la fortuna va sviluppata in risultati concreti e i risultati concreti vanno mantenuti, se non aumentati, nel tempo.

A prestissimo!

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